Oggi è necessario continuare a studiare l’opera dell’architetto Giuseppe Terragni (1904-1943), a parere unanime il più interessante progettista italiano del Novecento, prematuramente scomparso dopo la sua tragica partecipazione alla campagna di Russia nel 1942. Leggere e tradurre Giuseppe Terragni vuole dimostrare che questo è non solo necessario - come indicava gia l’Alberti come pratica indispensabile a ogni architetto - ma è anche proficuo. In particolare se si seguono contemporaneamente due punti di osservazione. Il primo vede la decostuzione dell’opera attraverso una chiave interpretativa eccentrica alle più abituali alla critica architettonica. Un’operazione letteralmente decostruttiva che apre nuovi significati e rivela inaspettati tesori. Il secondo è attrverso la ricostruzione tridimensionale di opere che ancora oggi non sono state compiutamente ricostruite in un modello informatico. Dal Vitrum alla Biblioteca cantonale di Lugano, dai progetti urbani al primo straordinario progetto per il Monumento ai caduti a Como, dalla Villa a Portofino alla Casa Vietti, dalla Fiera campionaria di Milano allo Stabilimento Tavolazzi Fumagalli e l’Asilo della Carità sono tutte presentate nel volume tanto negli elaborati ortogonali che in viste prospettiche. Queste ricostruzioni rappresentano anche per i più appassionati studiosi autentiche scoperte. Leggere e tradurre diventano così due azioni sincrone: la lettura è, infatti, portatrice d’un istantaneo processo metabolico e di sintesi, in un moto oscillatorio di decostruzione e ricostruzione di contenuti, a loro volta, trasferiti mediante un proprio codice, in una traduzione. Il disegno e la parola, si susseguono in questo libro in un “gioco di contrappunto” che prende avvio dall’introduzione di Attilio Terragni, il pronipote di Giuseppe che arricchisce la visione collettiva con una preziosa e appassionata visione della straordinaria figura di Terragni. L’itinerario è stato guidato da Antonino Saggio, che da ha ripubblicato con LetteraVentidue il suo classico volume Giuseppe Terragni Una biografia critica e che arricchisce il libro con una post-fazione sul lavoro suo e dei suoi allievi su Terragni che è iniziato nel Politecnico di Zurigo tre decenni or sono e che sin qui arriva. Il volume raccoglie il contributo di architetti iscritti tutti al dottorato di Architettura - Teoria e Progetto a Sapienza Università di Roma diretto da Orazio Carpenzano ed è un lavoro pianificato e pensato in maniera collettiva, come se il gruppo degli architetti seguisse le orme del Gruppo di Como, che vediamo insieme nella copertina. Con contributi di Marco Addona, Mattia Baldini, Diana Carta, Lorenzo Casavecchia, Manuela Ciangola, Carmelo Gagliano, Francesco Masiello, Marco Ugolini, Peter Varga.

Ossimoro, metonimia, sinestesia. Elementi in tensione contradditoria nell'opera di Giuseppe Terragni / Ciangola, Manuela. - (2023), pp. 145-159.

Ossimoro, metonimia, sinestesia. Elementi in tensione contradditoria nell'opera di Giuseppe Terragni

Manuela Ciangola
2023

Abstract

Oggi è necessario continuare a studiare l’opera dell’architetto Giuseppe Terragni (1904-1943), a parere unanime il più interessante progettista italiano del Novecento, prematuramente scomparso dopo la sua tragica partecipazione alla campagna di Russia nel 1942. Leggere e tradurre Giuseppe Terragni vuole dimostrare che questo è non solo necessario - come indicava gia l’Alberti come pratica indispensabile a ogni architetto - ma è anche proficuo. In particolare se si seguono contemporaneamente due punti di osservazione. Il primo vede la decostuzione dell’opera attraverso una chiave interpretativa eccentrica alle più abituali alla critica architettonica. Un’operazione letteralmente decostruttiva che apre nuovi significati e rivela inaspettati tesori. Il secondo è attrverso la ricostruzione tridimensionale di opere che ancora oggi non sono state compiutamente ricostruite in un modello informatico. Dal Vitrum alla Biblioteca cantonale di Lugano, dai progetti urbani al primo straordinario progetto per il Monumento ai caduti a Como, dalla Villa a Portofino alla Casa Vietti, dalla Fiera campionaria di Milano allo Stabilimento Tavolazzi Fumagalli e l’Asilo della Carità sono tutte presentate nel volume tanto negli elaborati ortogonali che in viste prospettiche. Queste ricostruzioni rappresentano anche per i più appassionati studiosi autentiche scoperte. Leggere e tradurre diventano così due azioni sincrone: la lettura è, infatti, portatrice d’un istantaneo processo metabolico e di sintesi, in un moto oscillatorio di decostruzione e ricostruzione di contenuti, a loro volta, trasferiti mediante un proprio codice, in una traduzione. Il disegno e la parola, si susseguono in questo libro in un “gioco di contrappunto” che prende avvio dall’introduzione di Attilio Terragni, il pronipote di Giuseppe che arricchisce la visione collettiva con una preziosa e appassionata visione della straordinaria figura di Terragni. L’itinerario è stato guidato da Antonino Saggio, che da ha ripubblicato con LetteraVentidue il suo classico volume Giuseppe Terragni Una biografia critica e che arricchisce il libro con una post-fazione sul lavoro suo e dei suoi allievi su Terragni che è iniziato nel Politecnico di Zurigo tre decenni or sono e che sin qui arriva. Il volume raccoglie il contributo di architetti iscritti tutti al dottorato di Architettura - Teoria e Progetto a Sapienza Università di Roma diretto da Orazio Carpenzano ed è un lavoro pianificato e pensato in maniera collettiva, come se il gruppo degli architetti seguisse le orme del Gruppo di Como, che vediamo insieme nella copertina. Con contributi di Marco Addona, Mattia Baldini, Diana Carta, Lorenzo Casavecchia, Manuela Ciangola, Carmelo Gagliano, Francesco Masiello, Marco Ugolini, Peter Varga.
2023
Leggere e tradurre Giuseppe Terragni. Ricostruzioni inedite, decostruzioni critiche
9798868143717
Terragni; razionalismo; architettura; ricostruzioni; interpretazioni; Novecento; architettura moderna
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Ossimoro, metonimia, sinestesia. Elementi in tensione contradditoria nell'opera di Giuseppe Terragni / Ciangola, Manuela. - (2023), pp. 145-159.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1697155
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